“Programma PBM: approccio multidisciplinare per la sicurezza delle cure e contenimento della risorsa sangue” è il titolo del convegno che si è tenuto il 17 settembre a Sardara organizzato dall’Avis di San Gavino Monreale in collaborazione con l’Avis Regionale Lombardia e l’Avis Regionale Sardegna e con il patrocinio della Asl 6 del Medio Campidano, di Thalassa Azione Onlus e dell’Avis Provinciale Medio Campidano.
Nel corso dell’evento Isabella Atzeni, responsabile del Centro trasfusionale dell’Asl 6 del Medio Campidano ha illustrato i tre pilastri del Patient Blood Management (PBM), una strategia multidisciplinare per ottimizzare la risorsa sangue ottimizzando del paziente ed evitare tutte le trasfusioni evitabili: “Migliorare l’emopoiesi del paziente, cercando di capire come mai è anemico, correggere le carenze per migliorare l’anemia, ridurre le perdite di sangue grazie a terapie integrative e tecniche particolari e ottimizzare la tolleranza all’anemia. In altre parole, la trasfusione più sicura è quella che non viene effettuata”.
Marino Argiolas, direttore sanitario dell’Avis Regionale e direttore scientifico del convegno, ha spiegato che il Pbm è “fondamentale per il conseguimento dell’autosufficienza in un momento storico di difficoltà nel reperimento della risorsa sangue in cui dobbiamo sempre più orientarci verso il risparmio del sangue”.
“Siamo contenti di aver riunito allo stesso tavolo gran parte delle professioni sanitarie dell’Isola, e in particolare del nostro territorio, per parlare di un argomento a noi particolarmente caro la cui applicazione può consentire un importante risparmio di unità di sangue durante le regolari attività degli ospedali e un uso più consapevole di questa preziosa risorsa, generosamente fornito dai nostri donatori”, ha detto Diego Cotza, presidente dell’Avis San Gavino Monreale.
In questa direzione va la Delibera del direttore generale n. 316 del 15 settembre 2022 che ha per oggetto l’Approvazione della Procedura PV222 per l’implementazione di un programma di Patient Blood Management (PBM) all’interno dell’ospedale di San Gavino. “Il programma prevede la presa in carico dal paziente dal momento in cui viene programmato l’intervento chirurgico con un percorso che, in caso di anemia, preveda il miglioramento dei parametri ematochimici per poter evitare la trasfusione”, spiega ancora Isabella Atzeni.
“L’istituzione di questo percorso è stata fortemente voluta dalla direzione sanitaria”, afferma il direttore generale della Asl 6 del Medio Campidano Giorgio Carboni. “Per questo è stata approvata con la delibera la procedura dettagliata per l’implementazione del programma Pbm per l’ospedale Nostra Signora di Bonaria ed è stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, sotto la guida della stessa direzione sanitaria”.