Essere donatrice di sangue mi ha salvato la vita”. Inizia così la lettera di una lettrice de “Il Tirreno”, Virginia Romiti, che racconta la sua storia.
Essere donatrice di sangue mi ha salvato la vita”. Inizia così la lettera di Virginia Romiti, che racconta la sua storia. “Verso la fine di marzo mi sono recata al Centro Trasfusionale di Pontremoli per effettuare una donazione di sangue ma, alla visita di controllo che sempre viene eseguita prima di una donazione, la dottoressa mi ha riscontrato un soffio cardiaco. Subito mi ha fatto fare gli esami necessari ad individuarne la causa. Purtroppo, effettuati tali controlli (elettrocardiogramma ed ecodoppler cardiaco), mi è stato diagnosticato un aneurisma di grado severo dell’aorta: subito sono stata ricoverata prima al Noa di Massa e il giorno dopo all’Ospedale del Cuore di Massa, dove, dopo ulteriori e più approfonditi accertamenti, sono stata operata subendo un intervento della durata di circa 6 ore e 30, durante il quale è stata effettuata la sostituzione della radice aortica, dell’aorta ascendente e dell’arco aortico prossimale. Il cardiochirurgo mi ha detto che ho rischiato veramente la vita: sarebbe bastato un minimo sforzo per morire all’istante, considerata la gravità dell’aneurisma”.
Prosegue: “Devo riconoscere che non mi sarei mai rivolta al mio medico per i pochissimi sintomi che avvertivo, e che io addebitavo a uno stato d’ansia causato da qualche problema familiare, quindi la visita fatta prima della donazione si è rivelata veramente di vitale importanza per me. Ora sono passati quasi quattro mesi dall’intervento, e sto tornando alla normalità, a fare le cose semplici che rendono bella la vita: abbracciare i miei cari (che ho rischiato di non vedere mai più), guardare il mio nipotino che dorme, passeggiare nel bosco, raccogliere le more. Per tutto questo ringrazio la presidente dei Fratres di Filattiera Ilenia Zoppi, che mi ha ricordato che era il momento di andare a donare, ringrazio i medici e il personale del Centro Trasfusionale di Pontremoli, del reparto Medicina e dell’Ospedale del Cuore di Massa che, con competenza e professionalità, svolgono quotidianamente il loro lavoro. Salvando vite umane. Ai giovani e ai meno giovani dico: donare fa bene due volte”.